La maggior parte delle persone, ha come strategia preferita in caso di possibili conflictti evitarli ad ogni costo. Il prezzo da pagare per evitare ogni sorta di conflitto, sempre e ad ogni costo, può essere uno dei seguenti, solo per fare alcuni esempi: - Stress che si accumula nel tuo corpo e si manifesta nel tuo comportamento; - Dormire male; - Rapporto superficiale con altre persone: perché non dici mai quello che pensi veramente per evitare un conflitto; - Sogni irrealizzati: quando eviti situazioni potenzialmente conflittuali e così facendo perdi opportunità. Il motivo per cui in tanti evitano conflitti è un idea diffusa riguardo ai conflitti. Il mito è è che i conflitti finiscono sempre male, può esserci un solo vincitore e quindi un perdente. Se entri in un conflitto hai nel migliore dei casi un 50% di probabilità di essere il vincente. Se credi in questo mito ovviamente eviti i conflitti, perchè la strada per vincere è spesso sgradevole da percorrere e c'è un 50% di probabilità che finisci come perdente. La visione dei conflitti che ho appena descritto è abbastanza vecchia e non ha mai funzionato molto bene. Ma cosa accadrebbe se ci fosse un altro modo per affrontare una situazione conflittuale? Se ci fosse un modo in cui potresti avere un confronto che non ha bisogno di finire male ma che è invece un rimedio curativo e momento creativo e di crescita per la relazione con l'altro? Se stai pensando: "Beh, questo potrebbe applicarsi a qualche problema coniugale ma non ai conflitti lavorativi", ti interesserà sapere che le scoperte che hanno portato a questa nuova visione dei conflitti sono state sviluppate nell'ambito lavorativo. L'essenza di questo diverso approccio è che il conflitto non è più visto come un campo di battaglia ma come una sorta di parco giochi creativo. In un campo di battaglia sei in guerra l'uno con l'altro, l'obiettivo è distruggere l'altro. In un parco giochi creativo ci si incontra, si fanno domande per capirsi, si iniziano a vedere possibilità e soluzioni creative che portano entrambe le parti in un posto migliore, una situazione vantaggiosa per tutti. Il più grande ostacolo a un approccio così pacifico ai conflitti sono le emozioni. Quando ci sentiamo in conflitto, proviamo forti emozioni, a volte ci sentiamo vittime a volte vogliamo insegnare all'altro una lezione. Le emozioni forti possono portarci in un tunnel dove non vediamo altra via possibile. Quando avere ragione è l'unico modo in cui possiamo pensare alla situazione. Quando l'unica possibile risoluzione di un conflitto sembra essere convincere l'altro che tu hai ragione e lui/lei torto, sei in guerra. La fine del conflitto esige che l' altro venga sconfitto. Il modo che suggerisco per uscire da questo tuner è fare un passo indietro, considerare il conflitto qualcosa che hai così come la forte emozione che stai vivendo è qualcosa che hai. Vedendo te stesso come un individuo centrato che ha avuto un conflitto e ha forti emozioni al riguardo, noterai che tu sei molto più di tutto questo. Del Giudice, diceva "sei un essere infinito che vive in un piccolo corpo". Quando riesci ad assumere questa prospettiva più centrata e meno guidata dall'emozione, probabilmente inizierai a sentire di avere un desiderio, un piano per ciò che potrebbe venire fuori dal conflitto, ciò che vorresti vedere accadere. Se entrambe le parti riescono a raggiungere questo punto, puoi immaginare che la conversazione sarà già passata da una battaglia a uno sforzo creativo. Se l'altra parte non è aperta a questo approccio diverso, puoi comunque affrontare tu il conflitto in un modo diverso, più aperto alle possibilità, più creativo. Questo da solo potrebbe disarmare l'altra parte del conflitto e ammorbidire la loro reazione nei tuoi confronti. Poiché non stai più cercando di vincere, ma piuttosto di creare una soluzione, è abbastanza difficile per l'altro combatterti mentre sei così orientato alla soluzione e aperto nell'approccio. L'altro potrebbe benissimo finire per perdere l'appetito per la vittoria. Come attivare questo diverso approccio al conflitto? Il modo migliore che posso suggerire è riflettere su come vivi il conflitto usando le seguenti domande: Quanto potere senti di avere nella situazione di conflitto? Quanto potere percepisci avere l'altra parte? Hai bisogno di cambiare la dinamica di potere? Di cosa hai bisogno per ottenere questo cambiamento? Quali sono le risorse disponibili? Come puoi usarle per rafforzarti? Come vuoi influenzare il conflitto? Sei disposto a mostrarti emotivamente? Sei pronto a rispondere delle tue emozioni, esigenze e scelte? Sei disposto a fare domande curiose che ti aiutino a capire? Sei pronto ad ascoltare con il cuore aperto? Sei pronto a esprimerti con vulnerabilità e responsabilità, in risposta? Sei disposto ad accettare ciò che non puoi controllare e lasciar andare? Sei aperto a stabilire limiti e regole di base per la fiducia e il rispetto?
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Lara Briozzo
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