Cosa fare se ti sei stancata/o di sentirti una vittima

È molto comune che all’inizio di un percorso di terapia la sensazione dominante sia quella di sentirsi in qualche modo vittime. È naturale che sia così, perché iniziare un percorso di terapia ha solitamente a che fare con un bisogno di aiuto che si sente in un momento difficile in cui non ci sembra di riuscire ad uscirne da soli, quindi ci si sente vittimizzati da situazioni o persone nel nostro ambiente.
 
La condizione di vittima può diventare permanente se non stiamo attenti e questo può avere conseguenze nefande per noi e la nostra vita. È sicuramente una posizione scomoda quella della vittima, ma ci si può abituare e in qualche modo dimenticare quali sono le alternative e quindi finire con lo stagnare in questo che diventa un vero e proprio atteggiamento verso la vita. Che fare allora se vuoi evitare tutto questo?

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La prima e più importante cosa da fare è partire dal linguaggio e da una diversa definizione di quello di cui stiamo facendo esperienza. Mi fu suggerito anni fa da un medium di eliminare la parola vittima dal mio vocabolario e di sostituirla con la parola ‘disempowered’ (il medium era Scozzese e non ho ancora trovato una parola Italiana che traduca altrettanto efficacemente il concetto).
 
‘Disempowred’ significa senza potere ed è in realtá una descrizione molto più accurata dello stato in cui ci si trova quando si usa la parola vittima. Usando però il termine ‘disempowered’, forse hai giá notato, che si ha una sensazione diversa, più forte e consapevole. In qualche modo ci si sente giá meno vittime. Come se la parola ‘vittima’ avesse in se il potere di tirarci giú solo a pronunciarla, pensarla o scriverla. Il fatto che la parola sia stata usata per centinaia di anni in accezzione negativa non aiuta ad alleggerire l’energia di questa parola.
 
Se pensiamo in termini di essere senza potere nella nostra situazione attuale, abbiamo anche giá la risposta alla domanda: di cosa abbiamo bisogno?
Potere
Ovviamente non stiamo parlando del potere come viene inteso, talvolta, nel senso di controllo su altri, ma il vero potere, quello personale. Più sono in contatto con il mio potere personale, quindi, e meno sono vittima/’disempowered’.
 
Dopo aver fatto questa correzzione linguistica, la seconda cosa più importante da fare è usare il corpo, rafforzare il corpo per sentirsi forti, in forma, presenti nel proprio corpo e radicati. Questo è un percorso da fare individualmente guidati dalle proprie sensazioni riguardo a cosa, quando e come mangiare, come muoversi e quali techniche usare per il radicamento.
Tu sei il maggior esperto di te stesso, di ciò a cui il tuo corpo risponde più o meno bene, usa questa saggezza per raforzare il tuo corpo e noterai che ti sentirai più forte anche mentalmente e in spirito. Curando il rafforzamento del tuo corpo fai un altro passo verso maggiore potere personale. Se necessario chiedi aiuto professionale per prenderti cura del tuo corpo.
 
A questo punto, dopo aver fatto questi due importanti aggiustamenti è arrivato il momento di sentire il ritrovato potere personale, riabituarsi ad averso in mano e a reimparare ad usarlo. Qui è dove ti troverai a dover esprimere dei desideri, formulare degli obiettivi, pensare dei nuovi progetti per la tua vita, sentendo che lo puoi ora fare con una sensazione di maggior potere, che ti da la sensazione di poter fare molto di più, di essere piú capace, coraggiosa perfino impertinente a volte.
 
Naturalmente c’è tantissimo che si può fare per continuare questo percorso di vera e propria rinascita, ma non avere fretta, segui i tuoi tempi e i tuoi ritmi e vedrai che anche la tua intuizione diventerá sempre più raffinata e disponibile ad aiutarti.
 
Se poi vuoi approfondire queste tematiche in un colloquio con me, non esitare a metterti in contatto:
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