Il vero lato oscuro del critico interiore è il giudice interiore. In poche parole potresti spiegarlo così: quando il critico interiore ci ferisce troppo al punto che diventa insopportabile, inconsciamente rivolgiamo l'attenzione verso l'esterno, verso gli altri e i loro difetti e li giudichiamo. Ad esempio, se il nostro critico interiore è davvero deluso da noi perché non stiamo tenendo il ritmo e sembriamo pigri e demotivati ed il livello di critica è diventato davvero emotivamente doloroso e insopportabile, ciò che accade spesso è che la nostra psiche, per proteggerci, inizia a concentrarsi al di fuori di noi. Poiché stiamo lavorando duramente per soddisfare l'elevato standard del critico interiore in modo che non diventi ancora più crudele con noi, iniziamo a nutrire una sorta di risentimento per tutte le persone pigre che vediamo intorno a noi. Tutti quelli che non lavorano sodo in quel momento diventano vergognosamente pigri. Questo ci consente di creare un pò di spazio fra noi e il critico, non sentirlo più in modo così doloroso, possiamo allora prendere una boccata d'aria perché il critico ora giudica l'altro e ci dà un po' di tregua. È così che nasce il giudice interiore. Un altro esempio per spiegare questo fenomeno: La bambina che è cresciuta imparando che una signorina per bene parla dolcemente, si comporta in modo rispettoso e se in difficoltà sarà protetta da un'autorità, crescerà venendo aspramente criticata dal suo critico interiore ogni volta che urla, è maleducata o aggressiva con gli altri. Eviterà quindi tutti questi comportamenti e quando incontrerà altre donne che si comportano come lei non si comporta mai, molto probabilmente le giudicherà. Le persone che giudichiamo ci mostrano qualcosa di noi stessi, delle scelte che abbiamo fatto inconsapevolmente crescendo e che hanno a che fare con le regole che abbiamo imparato senza davvero prenderci il tempo di considerare tutti i pro e i contro di una divisione così netta tra bene e male. Il risultato è che ci manca spesso una certa flessibilità per poterci concede di essere pigri se necessario perché, per esempio, siamo sull'orlo di un esaurimento nervoso e abbiamo bisogno di rallentare il nostro ritmo sul lavoro. Nel caso della signorina per bene, potrebbe mancarle la flessibilità psichica per essere assertiva se si dovesse trovare sola in una situazione in cui qualcuno sta approfittando della sua gentilezza e nessuno la può proteggere, e lei non ha accesso alla sua parte assertiva quasi aggressiva che la potrebbe aiutare in quel momento. Questo è solo per fare un paio di esempi, le situazioni sono infinite e possono essere molto più complesse. Ogni aspetto della personalità che rifiutiamo completamente può significare un giorno che non avremo accesso a parti di noi stessi, che se inegrate potrebbero essere utile per la nostra vita. Il processo di integrazione si verifica quando ti espandi per abbracciare e rendere parte del tuo team interiore più parti della tua personalità, come quelle che prima erano sconosciute/non utilizzate/sconosciute da te. È un modo affascinante di lavorare che ti restituisce parti di te stesso. Il trucco è ripulire una qualità di quello strato di giudizio che ha fatto sì che la qualità essenziale non sia più visibile. Allora l'aggressività diventa assertività, l'arroganza diventa sicurezza di sè, la pigrizia diventa capacità di rallentare e rilassarsi, lasciar andare ecc. Puoi lavorare su questi aspetti e ripulire qualche qualità, facendo un esercizio basato dui quadranti ideati da Daniel Ofman. Inizi pensando a qualcuno che giudichi per scoprire cosa c'è dietro. Quando conosci la qualità o la caratteristica che giudichi, sai qual è la tua allergia. E sai qual'è la qualità che tu scegli di usare nella tua vita, che è il contrario di ciò che giudichi. Per la bambina di cui abbiamo parlato è l'aggressività quella che giudica, cioè la sua allergia. Quello che sceglie invece dell'aggressività è la fiducia nel sistema. Quando si fida troppo del sistema, può diventare vittima di errori o abusi da parte del sistema. Il suo essere così passivamente fiduciosa la rende troppo vulnerabile per diventare una vittima. L'antidoto all'essere troppo fiduciosi è essere vigili e assertivi. Noterai che solo quando l'assertività e la vigilanza diventano eccessive puoi parlare di aggressività. È così che puoi usare il quadrante centrale di Daniel Ofman per riscattare il tuo sé rinnegato ed espanderti in una personalità più completa. Quando ti avvicini alle tue allergie o al tuo giudizio in questo modo, disarmi il critico interiore e ti assumi la responsabilità di scoprire e valutare te stesso.
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Lara Briozzo
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October 2024
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