Queste domande servono solo a stimolare una sana riflessione che, si spera, ti porterà fuori dalla tua reazione automatica di lotta, di fuga o di congelamento, anche se solo per un momento.
La spiegazione scientifica del motivo per cui reagiamo così spesso, con così tanta paura, può essere trovata se andiamo a guardare le conseguenze dello stress sul nostro organismo e sulla nostra mente. Lo stress produce adrenalina e cortisolo nel nostro corpo. Questi ormoni sono la risposta biologica adeguata se ti trovi in una situazione di pericolo paragonabile all’ incontrare un orso o una tigre sulla tua strada. Questi ormoni ti rendono vigile: la pressione sanguigna sale, la frequenza cardiaca aumenta, la concentrazione di glucosio nel sangue aumenta e sei pronto ad affrontare il pericolo, la tua mente è concentrata e acuta, i tuoi riflessi sono vigili. Con questi aggiustamenti biologici, puoi affrontare il pericolo e utilizzare tutte le tue risorse disponibili per impegnarti a combattere il pericolo che hai di fronte, e poi, una volta usciti dalla crisi temporanea, tornare al normale funzionamento del corpo, al funzionamento sostenibile della tua macchina biologica: il battito rallenta, il glucosio nel sangue si riduce e tu piano piano ti rilassi. Se le condizioni fisiche create per affrontare il pericolo si protraggono per un lungo periodo di tempo, lo stato di allerta fisica diventerà uno stato cronico e vedrai il tuo corpo e la tua mente deteriorarsi sotto l’effetto di questo stress protratto. Oggigiorno si dice che tutte le malattie siano riconducibili allo stress. Quindi la domanda importante da porsi è: Perché ci spaventiamo così facilmente? Perché siamo così stressati? Ebbene, la paura deriva dal non sentirsi al sicuro. Se non ci sentiamo al sicuro ci sentiamo in pericolo. Sentirsi al sicuro dal punto di vista fisico non è sufficiente, abbiamo bisogno soprattutto di sentirci al sicuro emotivamente, e la sicurezza emotiva è più complessa da raggiungere. Dovremmo riceverla a casa dai nostri genitori, tuttavia, ciò spesso non accade poiché chi non si sente emotivamente al sicuro non è in genere in grado di offrire ai propri figli ciò che non ha. L'intenzione di fornire sicurezza emotiva ai propri figli è, nella maggior parte dei casi, presente nei genitori di tutte le culture: tutti desiderano offrire sicurezza ai propri figli, tuttavia, coloro che non hanno avuto abbastanza sicurezza emotiva nella loro vita incontrano spesso difficoltá a trasmettere quel senso di sentirsi completamente al sicuro emotivamente ai propri figli. C’è anche un’altra spiegazione o si potrebbe dire, una informazione aggiuntiva che merita qui uno spazio. La vulnerabilitá rispetto alla sicurezza emotiva dei giovani adulti di oggi, può essere collegata ad una differenza fra la sensibilitá dei genitori e la sensibilitá dei figli. Specialmente negli ultimi 30 anni, sono nati bambini tendenzialmente più sensibili. Questo è dovuto ad una radicale trasfromazione del modo in cui i bambini vengono allevati, con molta più attenzione al loro sentire, ma anche ad un fenomeno definito l’inizio dell’era aquariana che porta con sé una maggiore capacitá percettiva e sensitiva dei nuovi nati che talvolta non risuona o non è compresa appieno da genitori nati in generazioni precedenti. Sento che a questo punto posso spiegare meglio come faccio a sapere che la sicurezza emotiva è così importante. Alla fine degli anni Cinquanta, lo psicologo Harry Harlow condusse uno studio sui cuccioli di scimmia per ricercare i bisogni fondamentali dei neonati e capire da lì cosa guida i loro comportamenti. Prima si credeva che i bambini si attaccassero a chi li nutriva, per un meccanismo di sopravvivenza biologico. Si pensava infatti che gli infanti fossero privi di sentimenti e anima. Tuttavia, l’esperimento di Harlow ha mostrato qualcosa di diverso. Harlow ha esposto cuccioli di scimmia a due madri surrogate, una fatta di fil di ferro e legno e l'altra fatta di schiuma, gomma e morbida spugna di cotone. A volte il cibo era disponibile dalla madre di legno e fil di ferro e non dall’altra, a altre volte il cibo era solo con la madre di gomma morbida. I neonati di scimmia sceglievano consistentemente di trascorrere una quantità significativamente maggiore di tempo con la madre surrogata di morbido cotone, indipendentemente dal fatto che avesse cibo o meno. La conclusione raggiunta con questo esperimento è stata che il comfort, la compagnia e l’amore sono un bisogno fondamentale dell’essere umano che supporta uno sviluppo sano: sentirsi al sicuro, accolti e protetti, come punto di partenza. La grande sorpresa fù scoprire che il bisogno di amore e comfort emotivo è più urgente del bisogno di cibo. Ciò dimostró che alcune teorie sull’allevamento corretto dei bambini sviluppate prima degli anni sessanta, partivano da presupposti scorretti. Indubbiamente ci sono state generaioni di bambini allevati in base a questi presupposti che hanno finito con l’avere meno sicurezza emotiva di quello che avrebbero potuto e allo stesso tempo, questi stessi probabilmente hanno dato meno valore a tutta la parte di sicurezza emotiva nell’allevamento dei propri figli. Questo da solo potrebbe spiegare gran parte della mancanza di sicurezza emotiva che si riscontra in abbondanza fra le generazioni che sono adulte in questo momento storico. Un altro aspetto da considerare ma che non analizzerò in modo approfondito è la standardizzazione del sistema scolastico e la struttura della maggior parte dei posti di lavoro nel settore pubblico e privato. C'è in generale una tendenza alla standardizzazione, al conformismo e all'ordine, che rischia di privare l'individuo della propria identità, unicitá e creativitá. C’è sempre meno spazio per essere diversi, per essere originali e autentici. Sir Ken Robinson è famoso per aver affermato che il sistema scolastico tende a uccidere la creatività educando le persone perché si allontanino dalla loro naturale fantasia e capacitá inventiva. Il modo in cui ciò viene fatto è principalmente demonizzando l’errore. Sir Ken Robinson diceva: “...quello che sappiamo è che se non sei disposto a sbagliare, non creerai mai nulla di originale. I bambini sono disposti a correre il rischio, se non sanno qualcosa, ci proveranno lo stesso, non hanno paura di sbagliare.' Potersi esprimere liberamente per chi si è veramente, in essenza, è fondamentale per creare un senso di sé come di persona di valore, come di individuo che contribuisce qualcosa di importante al suo ambiente con la sua essenza unica. Questo stato dell’essere è dove ci sentiamo emotivamente al sicuro, visti, riconosciuti e apprezzati. Un sistema scolastico e una struttura del mondo del lavoro che ci chiedono di rinunciare a questo o che non danno valore a chi siamo in essenza, contribuisce alla mancanza di quel senso di sicurezza emotiva di cui stiamo cercando di capire le origini. Una riscoperta della relazione con il tuo bambino interiore e tutti i suoi talenti è sicuramente qualcosa che ti incoraggio a perseguire in questo viaggio verso maggiore sicurezza emotiva. L’obiettivo diventa allora far riemergere la tua forza interiore e accedre alla versione più autentica di te stesso. Tuttavia, il bambino interiore è un argomento enorme che sento di dover tenere per un'altra volta. Per ora, il miglior primo passo verso la guarigione è riconoscere la tua mancanza di sicurezza emotiva e abbracciare l'idea di lavorare per creare sempre più sicurezza emotiva per te stesso, sapendo che i tuoi figli ne trarranno beneficio, poiché più ti senti più sicuro e solido emotivamente, maggiore sarà la tua capacitá di offrire ad altri il conforto di quel benessere profondo. Lara Briozzo
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