Lavorando con coppie mi trovo spesso a parlare di come funzionano le emozioni, chi crea le emozioni e chi ne è responsabile. Spesso si dicono cose come: ‘mi fai arrabbiare’ oppure ‘mi ferisci’ e quello che succede dopo un affermazioni simile va solitamente in una di queste due direzioni: o totale rinnego di ciò che dice l’altro ‘non è vero’, ‘ma cosa ho fatto io?’ oppure l’altro entra nel senso di colpa. Nessuna delle due reazioni è di aiuto alla comunicazione. Quello che nessuno ci insegna a casa o a scuola è che ognuno di noi è responsabile per le sue emozioni.
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Stamattina stavo ascoltando un TED talk molto interessante quando la relatrice comincia a parlare di quanto è importante sapere chi siamo così da poter essere veramente noi stessi, vivere la vita per cui siamo nati ed essere felici. Forse perché stavo camminando in natura mentre ascoltavo e questo, si sa, ti prediscpone ad un contatto più profondo con te stesso e con ciò che ti circonda, o forse perché nell’ultimo periodo ho appreso più in profonditá l’effetto che le ferite subite nell’infanzia possono avere quando siamo adulti, in ogni modo la mia riflessione è stata: ma come facciamo a scoprire chi siamo veramente se tutta la nostra energia è investita a sopravvivere a tutte le ferite che ci portiamo dietro? Photo by Kyle Glenn on Unsplash
L’eroe spaventato è la più bella definizione che io abbia mai letto. Definizione del cliente che viene in therapia. Il cliente che vine in terapia è indubbiamente un eroe in quanto affronta il viaggio più ambizioso che ci si possa immaginare, quello dentro se stesso e lo fa perché in possesso del vero coraggio che è quello di chi ha paura ma va avanti lo stesso. Da un certo punto di vista è bizzarro se non assurdo che una societá che sta conquistando lo spazio veda ancora al suo interno tanta violenza e soprattutto violenza all’interno delle famiglie che per definizione sono il luogo dove tutti noi, adulti e bambini dovremmo trovare amore, nutrimento, protezione. Ho scelto di leggere un libro su questo argomento per capire meglio l’esperienza di diversi clienti che hanno un passato di violenza e abuso subito negli anni dell’infanzia. Una lettura difficile, a tratti veramente pesante. Mi ha soprattutto deluso dover leggere 200 pagine su come i bambini devono essere intervistati per non traumatizzarli e allo stesso tempo essere sicuri che le informazioni che forniscono sono affidabili, così che chi li ha abusati può essere processato e incarcerato. La guarigione è in essenza accettare che sei perfetta/o così come sei. Guarire consiste nel ridiventare completo, intero, uno. Guarire serve a creare libertà ed espansione. Tutti possono guarire a qualche livello e nessuno ne ha bisogno, è e deve rimanere una scelta. Cosa ne so io del destino di un altro, del suo piano per la sua vita e chi sono io per interferire, soprattutto quando c’è tanto da fare a casa mia, nel mio corpo, nella mia mente e nella mia energia tutta? Ogni conversazione con un caro amico ti guarisce, ogni cerotto su una ferita ti guarisce così come un sorriso, un massaggio, un intervento chirurgico, la lettura di un libro, la visione di un film, una passeggiata a piedi scalzi sulla spiaggia possono essere mezzi attraverso cui passa la guarigione. Photo by Peter Fogden on Unsplash Ho deciso di offrire un workshop online sul vision board che io ho sempre chiamato in Italiano collage dei desideri. E mentre mi preparo a questa serata e mi rendo conto che non vedo l’ora che arrivi, mi passano per la testa un sacco di cose che ho imparato, percepito e fatto mie nel corso degli anni.
Troppe da condividere nelle sole 2 ore di workshop. Si tratta di riflessioni e scoperte fatte nel corso degli anni, vivendo a fianco dei miei tanti collage e rendendomi conto dei blocchi, difficoltà e boicottaggi inconsci che certi desideri incontrano. C’è anche tanta saggezza trasmessa dai tanti maestri che ho incontrato, ognuno ponendo l’accento su un aspetto diverso. C’è voluto tanto tempo per far entrare queste percezioni e saggezze nel mio sistema, ce ne vorrà anche perchè entrino nel tuo, meglio cominciare a condividere, così che tu possa arrivare preparato alla creazione del tuo collage. Photo by Tingey Injury Law Firm on Unsplash Quando leggo un titolo che promette di fare chiarezza e/o di arricchire la mia capacità di fare domande, sia un corso, un libro o una commedia, abbocco sempre all’amo e molto velocemente, comportamento che solitamente non mi appartiene. Tuttavia non sono ancora stata delusa, quindi forse trattasi di istinto o sesto senso.
Tutto inizia dalla domanda iniziale: perché porre domande? Ci sono talmente tanti motivi per farlo e proprio per questo così tanti tipi di domande possibili. Non parliamo poi delle risposte che sono letteralmente infinite. Che si pongano domande per raccogliere dati pratici o per conoscere qualcuno o per investigare dentro se stessi, si può sempre trarre beneficio dall’approfondire l’arte del fare domande. Photo by Andrew Neel on Unsplash Ho trovato una frase in un mio quaderno:
‘Se sei a casa è molto più difficile che entrino i ladri’ L’ho scritta durante un ritiro spirituale e la frase si riferisce all’essere a casa in se stessi: conoscere ed essere in profondo contatto con se stessi. I ladri sono tutte quelle cose nella vita che ti possono buttare giù, indebolire, demotivare. Se sei a casa in te stesso quello che succede fuori non riesce ad entrare nel tuo sistema e a disturbare il tuo funzionamento, rubarti energia. Photo by Motoki Tonn on Unsplash Trascorrere del tempo da solo con te stessa, camminando nella natura, meditando, scrivendo un diario o semplicemente sedendo da qualche parte con i tuoi pensieri, ti porterà molti doni speciali, doni del tipo che non puoi comprare da nessuna parte.
Quando trascorri del tempo con te stessa, ti connetti sempre più intimamente con la tua essenza. Ciò significa che inizi a capire chi sei veramente sotto tutti i condizionamenti della società, del posto di lavoro, della famiglia e dei social media. |
Lara Briozzo
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April 2024
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